Il due e l’apertura

- un'intervista su stile e linguaggio -

D: In queste tue opere di pittura leggo scritte, nomi di filosofi, vedo facce, volti, ritratti di Mondrian. In che senso questi riferimenti entrano nella tua opera ?


R: Sono i riferimenti all’Altro, l’ “evocato” che viene, che “entra in gioco”. Il fatto di inserire alcuni  segni, alcuni campi di colore che ricordano Mondrian, sono un’evocazione del suo percorso di riduzione linguistica dell’elemento naturale all’elemento formale. L’Altro così non viene commentato,  né catturato, né circoscritto ma semplicemente viene evocato, chiamato…


D: In alcuni dittici, i volti e i personaggi non sono di altri artisti, piuttosto sembrano  delle facce qualunque; in che senso allora parli di evocazione;  non è più l’evocazione di un discorso culturale fatto da quella certa persona…


R: Certo…. Nei volti il discorso diventa parallelo, non è la stessa cosa. Le facce sono in questo caso l’Altro non evocato ma semplicemente presente; si potrebbe dire, presente nella sua mancanza di parola, perché il ritratto è muto; di queste persone non si sa nulla, non  hanno nome e nemmeno parola. Sono l’espressione della nostra reciproca estraneità pur nella continua assillante presenza.


D: Per cui, da una parte, l’uomo d’oggi  e l’assenza di parola (pur in un mondo brulicante di informazioni e di possibilità  comunicazionali); dall’altra,  forse la tua proposta di un Altro evocato e quindi “ nella parola”.


R: Esattamente questo. Difatti alcuni ritratti (le facce, i volti) sono presi da immagini qualunque, dai  giornali,  mentre nei personaggi evocati, nelle mie scritte, nei nomi che  sistemo nei miei quadri, c’è il rimando al mondo culturale che è lo specifico del mondo europeo. E a questo proposito la mostra che si svolge a Trieste in questi giorni di Jean Michael Basquiat, peraltro importante, ne rappresenta  l’opposto. Basquiat invece di sistemarsi all’interno di un divenire storico, si situa all’interno di un campo tendenzialmente geografico, cioè  all’interno di un campo di alienazione.. .il rapporto con la voce della città… in una sorta di disastro americano.


D: Per cui nel titolo della mostra, apertura nel senso di cultura o …


R: La cultura è apertura cioè è permettere quel fra-intendimento che si produce dalla relazione.


D: Per sottolineare questa relazione, è indispensabile utilizzare la pittura tradizionale come mezzo di espressione ?


R: La pittura per sua  natura è un linguaggio muto che cerca la sintesi. E’ un mondo che non può che escludere. Quindi potrebbe anche alludere a una mancanza di apertura, a una dimensione di rifiuto. Credo che in questo momento  sia invece  l’unica forma d’arte rimastaci, assieme alla poesia,  che  ponga la nostra attenzione sull’Ascolto e non  su una ridondanza di messaggi  sollecitata all’interno di una facile fruizione.
Niente in pittura è facile, e questo, se non altro, è qualcosa che mi autorizza a percorrere questa strada.


D: Ma questo discorso - apertura, cultura, relazione- tu lo fai con i mezzi tradizionali della pittura forse perché non credi nella possibilità dei nuovi mezzi tecnologici utilizzati nell’arte contemporanea ?


R: Di norma l’arte oggi si fa più con la videoregistrazione, con il videotape, con il computer, con la fotografia che con la diretta relazione, il diretto  rapporto tra il pittore e i suoi colori e il materiale classico della tela o della carta o altre cose; in ciò  vedo la metafora di un uomo che va  nella direzione di una mancanza di possibile relazione. Perché il fra-intendimento, effetto del “due”  viene ad essere colmato dalla tecnologia, e questa, come direbbe Heidegger, è la nostra tragedia: quella dell’uomo che ha  definitivamente accettato di essere  un prolungamento delle sue stesse macchine, dei suoi stessi prodotti e che non ha più scelta. Gli oggetti tecnologici nascono per l’uomo ma diventano i suoi despoti:  vedo un’umanità sempre più dipendente non dalla sua coscienza o conoscenza ma dalla sua “istruzione per l’uso”…

30 maggio 1999

Paolo Cervi Kervischer © 2008 - Valid: CSS, XHTML 1.0 - Powered by Fucine.IT - Credits