Questo quadro ha vinto la borsa di studio alla 65° mostra collettiva Opera Bevilacqua La Masa a Venezia e fa ora parte della collezione del museo d'Arte moderna di Ca' Pesaro. Assieme alla borsa di studio, l'Opera Bevilacqua La Masa ha allestito una mostra personale, come da statuto, a Cervi, nel 1982. Da ciò, si evince che le prime due mostre personali di Cervi sono state allestite come premio per la vittoria ad altrettanti concorsi (Ex-tempore di Pirano e Bevilacqua di Venezia). In quel periodo, Cervi era allievo di Emilio Vedova presso il Laboratorio di Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia (1977-1981) e si interessava anche di fotografia con il maestro Fulvio Roiter e di multimedialità con Carlo Montanaro. Nel concorso dell'anno precedente, Cervi aveva vinto un premio-acquisto dalla medesima Fondazione. Nel catalogo della mostra, qui raccolto in alcune immagini, un testo di Cervi esplicita molto bene il senso del lavoro di quegli anni molto legato ad un'idea dell'"inutile" come metafora del vuoto, del vacuum indicante la massima possibilità di una dimensione presa a prestito dalle filosofie Zen e Taoiste. Il lavoro di Cervi era permeato di questa profonda consapevolezza del dover inserire nella nostra cultura occidentale questo concetto fondamentale che è alla base del fare artistico.i condividere la loro elaborazione con quella di un filosofo o poeta fin dall'inizio.
(Paolo Cervi Kervischer)
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