La mostra si è svolta nell'aprile del 1986, organizzata da Alessandro Rosada, un mostra di giovani artisti emergenti Austriaci, Italiani e Sloveni. Cervi partecipa nella sezione chiamata "Le soglie dell'astrazione" con quattro opere di grandi dimensioni: "Origine uno"; "ferragosto"; "Nel deserto" e Pilastro". Le opere riguardano un ciclo che porta dall'astrazione pittorica verso la ricerca di un possibile paesaggio...i colori sono prevalentemente rossi e bruni con insediamenti di bianchi e argenti; paesaggi probabilmente percepiti all'interno del corpo. "Origine uno" in cui compare il triangolo arancione ( il dio precario) è un lavoro in cui il dinamismo è giustapposto ad una presenza statica. "Nel deserto" con il sottotitolo "Gli aiuti della demenza" il paesaggio sembra essere solcato da miraggi di fuoco e di acqua. Nel testo di Maria Campitelli si legge: "La pittura di Cervi ha oggi dentro un risentimento: la tensione all'immagine; il "niente" di cui è costituita aspira a configurarsi ai margini della leggibilità..."
"Se tutto è possibile niente è importante, cioè importante è niente, se niente è stato detto, nulla si può dire, cioè si può dire niente." (Pck 1980)
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