Nel giugno del 1990 si è svolta una mostra curata da daina Glavocic e Laura Safred presso la moderna galleria di Fiume. Pck ha presentato "L'Età dell'Oro", un'opera caratterizzata da un quadro di grandi dimensioni (5mx2.70) e da un libro-pittura appoggiato su un leggio come a commento dell'opera. L'installazione di Pck,ispirata al quadro dalla stesso titolo di Cranach e alludente anche alla "la danza" di Matisse allude ad una sorta di spiritualità laica commentando nei corpi diafani e bianchi quasi di fantasmi la presenza/assenza nella nostra società di quella vitalità (eros) propria dei primitivi.
In una sorta di nuovo rapporto tra presbiterio e ambone o, se si vuole tra video e
telecomando, la provocazione di Pck si rivolge con gli strumenti della suggestione pittorica a restituire senso e a suggerire una rivitalizzazione dei corpi che entreranno successivamente nella sua pittura come icone colorate.
Il filo del discorso di Pck mai interrotto, come si evince da questa installazione e dalle sue precedenti (la pittura e il simbolo - il simbolo e la pittura e corpi vaganti/vacanti) e nel rapporto anzi, nella perdita del corpo inteso come tempio dell'anima. I corpi vagano alla ricerca di un'anima, perciò sono vacanti;le anime vagano alla ricerca dei corpi...
e noi restiamo sospesi in un deserto animico...riempito dalle nostre perversioni.
Paolo Cervi Kervischer © 2008 - Valid: CSS, XHTML 1.0 - Powered by Fucine.IT - Credits