Paolo Cervi Kervischer (ita)

di Anamarija Stibilj Šajn

PAOLO CERVI KERVISCHER

Paolo Cervi Kervischer è un artista la cui vena creativa spazia dalla pittura alla musica, arrivando fino alla performance, all'installazione, al video e al design, dunque dalle tecniche pittoriche classiche alle sfere piů innovative della tecnologia e del multimediale. Tutti questi settori diversi sono uniti da un'unica problematica a livello del contenuto: Paolo Cervi Kervischer rimane, nonostante l'ampio ventaglio delle sue creazioni, focalizzato sul corpo umano, su un elemento costitutivo tematico basilare, che per lui rappresenta una sfida continua sia nella ricerca di nuove soluzioni e processi artistici sia nel contenuto espresso.

 Tutta la sua opera si basa sul motivo che ha turbato pittori e scultori per millenni e ha trovato eco negli stili piů disparati. E' stato uno dei motivi piů importanti e dominanti. Attraverso il tempo si č modificato e presentato come idealizzato, eroico, religioso, reale, espressivo, simbolico, psicologico (meta)fisico, associativo, metaforico, surrealista, poetico, erotico, drammatico. E molto altro ancora. Ha avuto il suo ruolo e la sua missione. Il modernismo ha invece spinto questo motivo ai margini degli spazi non figurativi, lo ha deformato, destrutturato, trasformato e trapiantato in forme diverse e indefinite.

 Nei lavori di Paolo Cervi Kervischer invece oggi - fresco, in una nuova veste formale, con un ruolo tagliato su misura ed importante e in un contesto complesso - sale sul palcoscenico dell'arte figurativa per raccontare o addirittura cantare la sua storia. Il personaggio - uomo Paolo Cervi Kervischer č costruito in modo poetico, č la poesia stessa, riflette il pittore, che in questo modo concepisce anche l'intero campo dell'arte figurativa. Per parlarne a voce piů alta probabilmente si serve dell'aggiunta di brani di poesie sul campo pittorico stesso. O forse non per questo o con questa intenzione. Sebbene nei suoi quadri si possano leggere frammenti di poesie di Baudelaire, Mallarmé, Thomas Dylan, Rimbaud ed altri, questa spiegazione sarebbe troppo superficiale ed affrettata. In fin dei conti nel corpo umano č nascosta una musica riconoscibile nella ritmica del movimento aggraziato, nei gesti sincronizzati del corpo, nella corporeitŕ armoniosamente melodiosa. Una musica che non puň essere udita ma vista e percepita. Puň avere in sé la melodia e l'armonia cosě come l'uomo, capace di rivivere nell'armonia (che non č soltanto un elemento della musica) forme e contenuti di fenomeni suoi propri, che in quanto singolo puň avere in sé.

 L'autore si esprime con la figura, con l'essere umano indefinito che esprime come corpo. Corpi nell'intreccio dei pensieri, delle riflessioni, degli sguardi, delle contemplazioni filosofiche o soltanto apparizioni, battiti, esistenze. Ma la figura di Kervischer è spesso anche femminile, un corpo che ha in sé un'inquietudine particolare, portatore di un sottile messaggio di erotismo. Limitata al volto o a figura intera, seduta, in piedi, sdraiata, contratta, insomma una figura nelle infinite varianti in cui si coglie il corpo scelto. Sebbene venga ripresa da un modello, essa non č completamente definita. La sua riconoscibilità è limitata ai "fascini di Venere" e non ad una sfilza di particolari descrittivi o all'annotazione di tratti somatici caratteristici.

 Nei corpi asessuati non è determinato neppure se sono di fronte o di spalle. Semplicemente, in quel momento sono ed esistono sulla superficie pittorica. Ora in modo massiccio e fisico, già l'attimo seguente come eco o ricordo, poiché spesso agiscono come palinsesto cancellato. Comunque la figura di Kervischer è figura ridotta all'essenza, incarnata come unitŕ formale completa ed unica. Semplificata e raffinatamente complessa al tempo stesso.

 All'autore interessa l'idea del dittico, ovvero del quadro a due corpi. La dualitŕ e il contrasto che comporta sono sempre stati e sono motore di avvenimenti e rappresentano la forza motrice dello sviluppo. Portano anche il maestro ad un''incessante riflessione, parafrasi e, non in ultima istanza, alla fusione dei contrasti, poiché è artista proprio colui che puň unire ciň che č apparentemente impossibile ridurre all'unitŕ. E ci riesce in modo che esprime comunque un equilibrio compositivo.

 Sul piano squisitamente fisico, il pittore costruisce il quadro in due parti, spesso la superficie pittorica è frammentata in metŕ destra e sinistra. Egli ci guida alla contemporaneitŕ dell'avvenimento su due palcoscenici pittorici distinti. Il campo sinistro, coperto dall'oscurità è assolutamente privo di realtŕ oggettive, nel campo destro in pieno centro sorge una figura umana. E tra queste due parti, tra quella tridimensionale e quella ottica č aperta una comunicazione guidata dallo stesso pittore ad un livello multiplo e complesso. Dalle buie quinte, dallo spazio dell'inconscio, dalla sfera del nulla entra nella seconda metà del quadro, nell'ambiente della presenza pura personificata dalla figura umana. Sotto il campo sinistro dai molti strati ci sono dunque giŕ gli embrioni di una nuova vita, ovvero vive un germoglio indefinito che si sviluppa, matura e finalmente viene alla luce nella vita del quadro. Nella figura creata dall'autore con il suo modus operandi personale, intimo, ben noto, moderno e interpretativo, in cui l'impressione del visto č ampliata con l'espressione del vissuto. E la figura si muta in raffigurazione.

 La dualità è espressa dall'autore anche con l'aiuto del collage, che realizza su superfici che agiscono per assenza, grazie alle quali porta sulla superficie pittorica una dimensione spaziale. Non esiste solo la figura, che è tuttavia dominante, ma da qualche parte accanto ad essa c'č anche lo spazio. Vuoto. Un interno che invita o un ambiente dal quale č uscita la figura. Ma lo spazio in fin dei conti non č destinato solo all'esistenza fisica, poiché in esso un essere puň vivere il suo mondo segreto di pensieri, sogni, visioni, allusioni.

 L'opus di Paolo Cervi Kervischer parla per mezzo di un'iconografia che, nell'intreccio della figura e delle lettere si trasforma in narrato a piů dimensioni. I brani di poesie diventano parti integranti della composizione pittorica, sono contemporaneamente momento pittorico e contenutistico. Sono spiegazione, ampliamento, nuova dimensione, diverso valore pittorico combinato in unità. Una nuova vecchia strada, l'incursione dell'autore in mezzi espressivi diversi e nella loro connessione reciproca. Una passeggiata nel passato e l'accettazione dell'evoluzione della figura. Se, dal quadro si è sviluppato il segno per ogni singola lettera, anche il suo concetto, e adesso questa serie di segni si unisce nuovamente al quadro. Nasce l'unione di ciň che un tempo era gi uno. In fin dei conti per una tale composizione di storie pittoriche si potrebbero trovare esperienze parallele anche negli incunaboli mediaevali, nelle vere e proprie "illustrazioni" rappresentate dalle iniziali. In qualche modo cosě nello specchio della superficie bidimensionle è catturato un eco del transeunte. E' rinascita di un organismo unicellulare, nel quale il frammento e il totale sono ugualmente importanti ed eloquenti.

 Il fil rouge che collega in modo convincente e stretto le creazioni di Paolo Cervi Kervischer è il corpo. Il corpo che genera forma nel movimento, è per un momento statico, ora femminile, quindi indefinibile. Il corpo che eccita il pensiero creativo, lo porta verso nuove sfide, nasce, cresce e matura. Agisce in monocromia come fisicità o corpo catturato nella vivace, calda ebbrezza del colore, nei colori con carattere ed espressivitŕ che sconfina nel simbolico e nel metaforico. Un corpo capace di pensiero, ha ricordi e dal reale fugge nello spazio dell'immaginario. Dotato di ragione e sentimenti.

Il corpo cui dà forma Paolo Cervi Kervischer nuota nel mare millenario del tempo della storia dell'arte, nuota dal modernismo arricchito dagli elementi che guidano alle acque del post- modernismo. Un corpo che non cola a picco, poiché l'autore gli ha infuso la propria forza vitale.

 Anamarija Stibilj Šajn

Dottoressa in Storia dell'Arte

Paolo Cervi Kervischer © 2008 - Valid: CSS, XHTML 1.0 - Powered by Fucine.IT - Credits